Viterbo intrattiene da secoli un rapporto privilegiato con il papato, la città fu infatti sede pontificia tra il 1257 e il 1281, per un periodo complessivo di ventiquattro anni. All’interno di questa relazione storica, un ruolo di particolare rilievo è assunto dalla devozione che numerosi pontefici hanno manifestato nei confronti di santa Rosa da Viterbo (1233–1251), patrona della città. Nel corso dei secoli, diversi papi hanno visitato l’attuale monastero di Santa Rosa per rendere omaggio al corpo incorrotto della giovane penitente, alla quale la pietà popolare riconobbe fin da subito il titolo di “santa”, anche in virtù dei numerosi miracoli che le venivano attribuiti.
La mostra Omaggio a santa Rosa. Il viaggio dei papi a Viterbo nei tempi moderni si propone di approfondire questo legame, restituendo un quadro documentato di una forma particolare di viaggio – il pellegrinaggio – che ha sempre coinvolto sia persone comuni sia figure eminenti, come i sommi pontefici. L’esposizione intreccia fonti cronachistiche, microstoria e contesto storico generale, offrendo così una narrazione articolata e in parte inedita.
Il monastero di Santa Rosa conserva infatti un patrimonio documentario e materiale di grande rilevanza relativo al culto della santa e al rapporto con il papato: lettere, registri, volumi, oggetti liturgici e donativi, tra cui spicca una lettera originale di papa Alessandro IV del 27 giugno 1255, nella quale per la prima volta viene formalmente attribuito a Rosa l’appellativo di “santa”. L’omaggio papale, tuttavia, risale già a tre anni prima, con la bolla Sic in Sanctis suis, datata 25 novembre 1252, con cui Innocenzo IV diede avvio all’indagine diocesana per il processo di canonizzazione: un documento oggi noto solo nella sua copia a registro, conservata presso l’Archivio Apostolico Vaticano.
La mostra concentra l’attenzione in particolare sulle visite papali avvenute in età moderna, tra XVIII e XXI secolo. A ciascun viaggio pontificio è dedicata una specifica sezione, che presenta documenti, immagini, libri e doni offerti dai pontefici a santa Rosa: reliquie, calici e altri oggetti liturgici, alcuni dei quali restaurati in occasione dell’esposizione. Le visite sono inoltre ricordate da epigrafi in latino che adornano l’ingresso del monastero, ulteriore testimonianza materiale del legame tra la città, la santa e i successori di Pietro.
La mostra sarà visitabile tutti i giorni, con ingresso gratuito, negli orari 9:30–12:30 e 16:00–18:30 (escluso il lunedì pomeriggio).
L’inaugurazione è prevista per giovedì 3 luglio alle ore 17, presso il Monastero di Santa Rosa a Viterbo.
L’iniziativa è organizzata e promossa dal Centro Studi Santa Rosa da Viterbo ETS in collaborazione con l’Università degli Studi della Tuscia, il Monastero di Santa Rosa e la Federazione delle Clarisse Urbaniste d’Italia.
L’evento è realizzato con il sostegno di Regione Lazio, Fondazione Carivit, Fondazione Nazionale delle Comunicazioni, Bruni Assicura e Tessili Antichi Onlus.