Armida Barelli tra santa Rosa e monsignor Fiorino Tagliaferri

Il 3 marzo 2022 alle ore 18.00 presso il Santuario di S. Rosa a Viterbo si terrà l’incontro organizzato dal Centro Studi Santa Rosa da Viterbo onlus dal titolo “Armida Barelli tra santa Rosa e monsignor Fiorino Tagliaferri”. Interviene Marcella Serafini, modera p. Pietro Messa. L’appuntamento – in presenza e in streaming sul canale Youtube del CSSRV – apre il triduo di preparazione alla festa liturgica di santa Rosa, che la tradizione vuole scomparsa il 6 marzo: è questo il dies natalis, ovvero il giorno in cui Rosa è nata al cielo.

Quest’anno si è voluto legare la riflessione sull’eredità di santa Rosa alla figura della venerabile Armida Barelli, che il 22 aprile sarà beatificata. “Laica cattolica militante durante tutta la prima metà del XX secolo, la Barelli si è sempre contraddistinta per l’affermazione dei diritti delle donne e per lo sviluppo di politiche per il lavoro e la formazione. Tra i principali risultati da lei ottenuti spiccano sicuramente la fondazione dell’Università Cattolica del Sacro Cuore e dell’Istituto secolare delle Missionarie della Regalità di Cristo, ma soprattutto della Gioventù Femminile Cattolica Italiana (G.F.C.I.)” (cfr. Armida Barelli e santa Rosa da Viterbo, a cura di Angelo Sapio).

Nelle sue memorie racconta che fu nel settembre del 1918, quando si recò dal Santo Padre Benedetto XV, che scelse la Santa viterbese come patrona della futura Gioventù Femminile Cattolica Italiana. La presenza di Armida Barelli è infatti attestata più volte presso il monastero di S. Rosa; qui ancora si preserva la stanza in cui fu ospite, come si conserva un ex voto lasciato in uno dei suoi pellegrinaggi fatti proprio con la Gioventù Femminile Cattolica Italiana. 

Così si esprime una testimone privilegiata di Armida, Madre Cristiana Piccardo, famosa priora delle trappiste di Vitorchiano che ora vive in Venezuela, dove è andata a fondare un monastero:

“Nell’incontro con Armida Barelli non c’era solo la riscoperta di un ideale, ma la scoperta di una umanità diversa, di un’amicizia piena di libertà e di calore, di un impegno di verità vissuto insieme, soprattutto l’incontro della Chiesa la casa comune e di quella presenza che la colmava di infinito e di eterno: Gesù Cristo”.